Società Partecipate

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Consorzio Aquarno

Il Consorzio Aquarno gestisce tre distinti impianti anche se fortemente integrati fra loro: l’impianto di depurazione centralizzato di Santa Croce sull’Arno che tratta acque civili e industriali, l’impianto di trattamento dei fanghi di risulta dal processo di depurazione, l’impianto di recupero del solfato di cromo ancora contenuto nei bagni esausti di concia per essere recuperato all’interno del ciclo conciario.

L’impianto di depurazione

L’impianto di depurazione tratta tutti i reflui civili e industriali provenienti dai comuni di Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto e Fucecchio. Le suddette tipologie di reflui pervengono all’impianto per mezzo di due reti fognarie distinte e, una volta giunte all’interno, proseguono su due linee di trattamento differenti che si congiungono solo allo scarico finale.
Ambedue le tipologie di reflui in arrivo sono sottoposte a trattamento biologico, un processo che utilizza una biomassa (fango attivo) selezionata ed acclimatata al sub strato (liquame) per degradare gli inquinanti contenuti nel liquame stesso.
Le fasi che caratterizzano il ciclo di depurazione si possono riassumere in estrema sintesi in: Grigliatura e dissabbiatura del refluo in ingresso, ossidazione biologica 1°stadio, desolforazione e pre-ossidazione, sedimentazione fanghi biologici primari, denitrificazione, ossidazione biologica 2°stadio,sedimentazione fanghi biologici secondari, ispessimento fanghi e trasferimento verso impianto di trattamento fanghi. A questo punto, il refluo di origine civile, opportunamente depurato viene inviato verso lo scarico finale, mentre il refluo di origine industriale subisce un ulteriore trattamento terziario di tipo chimico fisico dopo di che anch’esso viene immesso nel canale Usciana. L’impianto, il cui primo nucleo risale agli anni 1970, è stato progressivamente ampliato e le sue dotazioni impiantistiche costantemente implementate; attualmente l’impianto si sviluppa su una superficie di circa 2 Kmq, è in grado di depurare 30.000 mc/g di reflui civili e industriali ed ha una capacità depurativa di circa 2.100.000 Abitanti Equivalenti.

L’impianto di trattamento dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque

I fanghi derivanti dal processo di depurazione dei reflui civili e industriali condotto nel depuratore centralizzato di Santa Croce sull’Arno, (composti da circa il 97% di acqua ed il 3% di sostanza secca) per mezzo di un apposito fangodotto arrivano all’impianto dedicato al loro trattamento- Il fango, una volta arrivato in impianto viene sottoposto ai seguenti processi:

Disidratazione del fango per mezzo di centrifughe

Questa operazione permette di ottenere un fango palabile contenente mediamente il 27% di sostanza secca, mentre la rimanente frazione liquida scaricata dalle centrifughe ritorna al depuratore centralizzato.

Essiccamento del fango palabile:

Dopo la centrifugazione il fango viene immesso in tunnel di essiccamento a tappeto mobile all’interno dei quali un flusso d’aria opportunamente riscaldata permette di far evaporare l’acqua residua contenuta nel fango. Da questa fase si ottiene un fango con un tenore di secco finale di circa il 90%, il vapore prodotto dal processo viene in parte trattenuto ed in parte, per mezzo di condensatori, ricondotto allo stadio acquoso e questo flusso viene inviato al depuratore centralizzato.

Pirosinterizzazione dei fanghi essiccati

I fanghi in uscita dai tunnel di essiccamento vengono immessi all’interno di forni rotativi in cui, in successione si effettuano le fasi di pirolisi e di sinterizzazione. Queste operazioni sono condotte con un quantitativo stechiometrico di ossigeno e ciò limita fenomeni ossidativi collaterali.

Recupero energetico e trattamento fumi:

Tutti i gas i gas provenienti dai tunnel di essiccamento e dai forni di pirolisi e sinterizzazione contengono una percentuale non trascurabile di metano ed altri composti combustibili superiori. Tali gas vengono bruciati nel sistema di post combustione dove contestualmente viene effettuato l’abbattimento degli NOx. Il calore prodotto in questa fase viene recuperato per ottenere vapore surriscaldato che rientra nel circuito dei tunnel di essiccamento. Tutti i fumi, prima di essere immessi in atmosfera vengono fatti transitare all’interno di filtri a manica per togliere le polveri e da impianti di lavaggio per l’abbattimento dei composti acidi. Le emissioni in atmosfera sono costantemente controllate tramite un sistema di monitoraggio in continuo (SME).

Impianto per il recupero del solfato basico di cromo

L’impianto è autorizzato al trattamento di 110.000 tonnellate annue di reflui provenienti dalle fasi di concia al cromo e di liquami flocculati contenenti cromo scaricati dalle aziende conciarie, al fine di produrre solfato basico di cromo con caratteristiche idonee al suo riutilizzo nei cicli conciari.
Il processo produttivo, in estrema sintesi consiste in:

Ricezione e scarico

Le autobotti in ingresso vengono pesate ed il loro contenuto prelevato per essere sottoposto ad analisi; previa grigliatura il refluo viene scaricato in una vasca di accumulo.

Filtrazione e precipitazione

Il liquame contenuto nella vasca di accumulo viene ulteriormente filtrato e mediante l’aggiunta di soda caustica si raggiunge il valore di pH desiderato.

Concentrazione e dissoluzione

La sospensione idrata di cromo ottenuta dalla precedente operazione viene disidratata mediante filtropressa. Il Pannello ottenuto dalla filtro pressatura viene disciolto in soluzione di acido solforico, all’interno di specifici reattori in maniera da ottenere il solfato basico di cromo

Brillantatura

Il solfato basico di cromo viene sottoposto al processo di brillantatura che permette, grazie all’aggiunta di un coadiuvante di filtrazione, la rimozione di sostanze organiche , proteine, sostanze grasse ed impurezze varie.

Analisi finale

il solfato basico di cromo così ottenuto viene stoccato in appositi serbatoi e sottoposto ad analisi che ne certifichino la perfetta rispondenza alle qualità specificate nel Regolamento Consortile. Dopo il positivo riscontro analitico il prodotto viene riconsegnato agli insediamenti conciari per l’utilizzo all’interno dei propri cicli produttivi.

hydro

Hydro s.p.a.​

Hydro è un’azienda che partendo dal trattamento di sottoprodotti di origine animale provenienti dalla lavorazione delle pelli (carnicci e rasature), attraverso processi industriali d’avanguardia, produce e commercializza idrolizzati proteici, prodotti tecnici e fertilizzanti per la nutrizione di colture agrarie biologiche. Hydro si inserisce in maniera virtuosa nel processo di economia circolare dal momento che trattando nei propri impianti oltre 40.000 tonnellate annue dei suddetti sottoprodotti evita il loro smaltimento in discarica o nei termovalorizzatori ed al tempo stesso ottiene prodotti dalle caratteristiche agronomiche tali da consentire il miglioramento quanti/qualitativo di produzioni agricole senza alcun apporto di sostanze chimiche nel terreno.

Marchio POTECO1

Po.Te.Co. s.c.r.l.